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Il pellegrinaggio dei sacerdoti, ex progionieri di Dachau, a San Giuseppe di Kalisz

Durante l'occupazione di Hitler, nella seconda guerra mondiale, i Polacchi sono stati destinati allo sterminio. Uno dei metodi dello sterminio usato dal occupante è stato il campo di concentramento. La' morivano tanti prigionieri, per la fame, indescrivibili torture e maltrattamenti.

I  Polacchi, soprattutto i sacerdoti pregavano Dio per intercessione di San Giuseppe chiedendo di poter sopravvivere, o almeno perseverare con dignità in quelle condizioni disumane. C’era una convinzione generale che San Giuseppe salverà i sacerdoti di Cristo dai seguaci di Hitler.

La condizione spirituale dei sacerdoti chiusi nei campi di concentramento (dal quale non c’era via di scampo, pensando umanamente), e' stato illustrato nel  libro molto interessante: “I raggi luminosi del Dachau”scritto dal Vescovo don Francesco Korszyński.

Ecco la sua relazione: “Mi è venuto il pensiero, di affidarmi in modo particolare a San Giuseppe, il quale è  molto onorato da noi in Polonia, sopratutto a Kalisz, dove c’è la Sua  immagine  miracolosa. Ho seguito  questo pensiero e con tutta la fiducia ho messo il mio destino nelle mani di San Giuseppe. Da questo momento ogni giorno mi sono affidato alla Sua protezione. In modo simile facevano altri prigionieri – sacerdoti e laici molestati nelle prigioni e nei campi di concentramento. Così hanno fatto altri sacerdoti e  seminaristi. Il primo solenne atto di affidamento ha avuto luogo l'8 dicembre 1940 nella cappella del campo in Stachsenhausen, e poi a Dachau, quando i sacerdoti polacchi sono stati trasportati lì dai altri campi.

Il  19 marzo 1941 i sacerdoti Polacchi hanno rinnovato il loro atto di affidamento a San Giuseppe. Il 22 aprile 1945 hanno finito la novena a San Giuseppe e hanno proclamato insieme un  atto di affidamento per avere la protezione di San Giuseppe.Il 29 aprile, sembrava per caso, ma in realtà miracolosamente sono stati liberati da un piccolo gruppo di soldati americani. Si è deciso allora di organizzare un pellegrinaggio all’immagine di San Giuseppe a Kalisz dopo un anno dalla data di liberazione, divulgare il Suo culto e fondare l’opera di Misericordia per onorare il Custode della Sacra Famiglia.

Nei giorni 17-19 aprile 1948 è stato organizzato il primo pellegrinaggio di ringraziamento degli ex prigionieri di Dachau a Kalisz, dopo la guerra. In tutta la città si viveva in quei giorni un clima solenne e festoso. Le case sono state adornate con le bandiere nazonali. Dal cortile delle suore Nazaretane è partita la processione di più di 300 sacerdoti, con  a capo alcuni  Vescovi: Francesco Korszyński, Francesco Jedwabski e Bernardo Czapliński e circa 200 suore ed i pellegrini laici. I partecipanti del pellegrinaggio sono stati salutati dal presidente della città A.Bonusiak e dal vescovo di Włocławek Karol Radoński, il quale tra l’altro ha detto:”: ”Un pellegrinaggio così la citta' di  Kalisz non ha mai visto. Ecco i sacerdoti che nei campi di concentramento aspettavano la morte, grazie alla intercessione e protezione di S.Giuseppe sono stati salvati. Vengono ora in pellegrinaggio per adempiere ciò che hanno promesso. Insieme con i sacerdoti, molti laici (…). Vi saluto cordialmente come Vescovo di questa diocesi, della quale Kalisz è la perla e ornamento. Il pellegrinaggio di oggi dona a noi tutti la consolazione e il rafforzamento nella fede, che sotto la protezione di questo Patrono sono al sicuro, la nostra chiesa e la nostra patria”.

La Messa solenne è stata celebrata  domenica 18 aprile 1948 nella Piazza di San Giuseppe. Il primo celebrante era il Vescovo don Karol Radoński e l’omelia ha detto il vescovo don Francesco Korszyński (ex progioniero di Dachau). Egli ricordava i tragici giorni  della martiriologia dei tempi di occupazione, soprattutto i maltrattamenti fatti ai sacerdoti Polacchi, ha sottolineato il loro sacrificio fatto per salvare i confratelli. Alla fine si è rivolto a San Giuseppe, ringraziando molto per il miracolo della liberazione e ha chiesto che continui ad aiutarli e proteggerli. Nell’ultimo giorno del pellegrinaggio si è fatto la celebrazione commemorativa per tutti i Polacchi uccisi nelle prigioni e nei campi di concentrameto. Alla fine delle solennità hanno inviato un telegramma al Santo Padre Pio XII.

Negli anni sucessivi i sacerdoti venivano in  pellegrinaggio di ringraziamento al Santuario di S. Giuseppe, ma non più così solennemente, ma piuttosto individualmente e in piccoli gruppi.

Il secondo pellegrinaggio dei sacerdoti Polacchi ex  progionieri dei campi di Dachau ha avuto luogo a Kalisz nel 1958. Il carattere particolarmente solenne ed il programma molto ricco ha avuto il terzo pellegrinaggio nel 15-esimo anniversario della liberazione dal campo (il 27-28 aprile 1960). Hanno  partecipato in esso, il primo giorno, 300 sacerdoti ex progionieri di Dachau. Sulla piazza di S. Giuseppe si sono riuniti quasi 20 mila fedeli. È arrivato per questa solennità il Primate della Polonia il Cardinale Stefan Wyszyński, il quale è stato accolto e salutato dal Vescovo di Włoclawek don Antonio Pawłowski. Quest’ultimo ha detto: ”È così, che il Primate della Polonia è già per la seconda volta in questa Chiesa colegiale assieme a questo gruppo dei sacerdoti liberati da Dachau (…)”. È stato con loro nel 1946 quando ha avuto luogo il 150-esimo anniversario della coronazione dell’immagine miracolosa di San Giuseppe, ed è anche oggi, quando questa antica città di Kalisz ricorda i XVIII secoli della sua storia”.

Poi ha parlato il Primate, presentando la grande testimonianza ed il significato della sofferenza dei sacerdoti Polacchi. Ha detto: “I frutti delle vostre sofferenze verranno, state pazienti”. Poi c'è stata  la celebrazione di ringraziamento, la rinnovazione della promessa, e la processione. Da questo momento si organizza in modo regolare ogni 5 anni il solenne pellegrinaggio di ringraziamento dei sacerdoti ex progionieri di Dachau.

Un altro pellegrinaggio, nel 20-esimo anniversario della liberazione è avvenuto nei giorni 28-29 aprile 1965. Sono venuti 6 vescovi e 250 sacerdoti ex prigionieri di Dachau. È venuto anche il Primate della Polonia il Cardinale Stefan Wyszyński. Il primo responsabile del comitato dei festeggiamenti del 25-esimo anniversario della liberazione dal campo a Dachau è stato il vescovo don Casimiro Majdański. Le solennità sono state fatte a Kalisz 28-29 aprile 1970. Per questo giubileo “d’argento” sono venuti tanti ospiti distinti dalla Polonia  e dall’estero. Tra di loro il Primate della Polonia il Cardinale Stefan Wyszyński e Cardinale Karol Wojtyła ed alcuni Vescovi. Sono arrivati 286 sacerdoti ex prigionieri di Dachau con l' Arcivescovo don Adam Kozłowiecki ed i vescovi del paese e dall’estero. I principali festeggiamenti sono avvenuti il 29 aprile alle ore 16.00 sulla piazza di San Giuseppe. Il principale celebrante della Messa solenne è stato il Cardinale Karol Wojtyła – il metropolita di Cracovia. L’omelia l' ha pronunciata il Primate della Polonia. Il commento della Messa l' ha tenuto il Vescovo don Casimiro Majdański, il quale ha rinnovato assieme ai sacerdoti che sono stati nel campo di concentramento, l’atto di affidamento a San Giuseppe.

Un altro pellegrinaggio organizzato è avvenuto il 29 aprile 1975. La solennità era legata al 30-esimo anniversario della liberazione dei sacerdoti Polacchi da Dachau e dagli altri campi. Erano presenti alcuni Vescovi e circa 200 sacerdoti. Il principale celebrante della Messa solenne è stato il Vescovo  don Casimiro Majdański, e l’omelia l'ha pronunciata il Primate della Polonia il Cardinale Stefan Wyszyński.

Per il 35-esimo anniversario della liberazione Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha mandato un messaggio per ”I Vescovi e Sacerdoti Polacchi che portano su di sé i segni della gigante e programmata morte dell’uomo nei campi dello sterminio”. Il vescovo Majdański ha pronunciato l’omelia. Il principale celebrante della Messa è stato il Vescovo di Cracovia il Cardinale Franciszek Macharski.

Gli altri pellegrinaggi avvenivano ogni 5 anni solennemente con la partecipazione dei Vescovi. Ogni anno i sacerdoti e gli ex prigionieri in  piccoli gruppi venivano al santuario di San Giuseppe di Kalisz nell’anniversario della liberazione, il 29 aprile. Nel 45-esimo anniversario della liberazione di Dachau il 29 e 30 aprile 1990 sono arrivati 86 sacerdoti – ex prigionieri del campo di concentramento a Dachau, tra di loro due Vescovi. Nella celebrazione hanno partecipato 3 Cardinali e 9 Vescovi.

Particolarmente solenne è stato il pellegrinaggio per il giubileo di 50-esimo della liberazione dei sacerdoti di Dachau (29 aprile 1995) unito al ringraziamento nazionale per il mezzo secolo senza una guerra. Sono venuti  57 Vescovi con a capo il Primate Józef Glemp, 37 sacerdoti ex prigionieri. Invece sono venuti pochi fedeli laici. Il primo celebrante della santa Messa pontificale è stato il metropolita di Cracovia, il Cardinale Macharski. L’omelia l' ha proclamata Il Primate. Il Santo Padre ha mandato una lettera al Vescovo Ignacy Jeż – presidente del comitato dei sacerdoti – ex prigionieri  del campo. Il Papa ha detto che è unito a loro spiritualmente ed ha sottolineato la testimonianza dei sacerdoti martiri. L’introduzione alla Messa e' stata proclamata dal Vescovo Ignacy Jeż, e l'atto di affidamento l'ha guidato l'Arcivescovo Casimiro Majdański.

I sacerdoti Polacchi, ex prigionieri di Dachau, hanno appoggiato la loro fede  sulla profonda riflessione teologica nell'efficacia dell’aiuto del Custode della Sacra Famiglia. San Giuseppe, il verginale padre di Gesù, il Custode della Santa Chiesa è stato il più attento Difensore, Custode e Protettore della Sua Famiglia e di tutta la Chiesa. Egli non ha lasciato senza aiuto i sacerdoti e tutti, che cercavano la Sua intercessione. Si può coraggiosamente dire, che i pellegrinaggi dei sacerdoti, ex prigionieri del campo di Dachau, hanno contribuito alla divulgazione della conoscenza del Santuario e alla crescita del Culto di San Giusepp e non solo nella Polonia, ma anche in tutto il mondo.